L’Ortopedia è la specialità che si occupa di diagnosi, prevenzione e trattamento delle patologie che interessano l’apparato locomotore degli animali da compagnia, patologie dell’accrescimento nei pazienti giovani (quali la displasia dell’anca e del gomito, la lussazione rotulea, la necrosi asettica della testa del femore) e patologie muscolo-scheletriche di varia natura nel paziente adulto e anziano.
Prevede inoltre la diagnosi e il trattamento di lesioni di natura traumatica negli animali da compagnia, quali fratture ossee, lussazioni articolari, lesioni tendinee e legamentose.
COSA FACCIAMO AL POLIAMBULATORIO VETERINARIO ARGENTINA
Attraverso una visita specialistica ortopedica è possibile avviare l’indagine ortopedica, approfondita attraverso esami diagnostici avanzati, al fine di identificare l’opportuna terapia od intervento chirurgico ottimale:
- Studi radiografici precoci ad anca, gomito, spalla, ginocchio, metatarso
- Studi radiografici ufficiali FSA
- Valutazioni cliniche specialistiche
- Chirurgia ortopedica: TPLO, DPO, TTA, riallineamenti, …
- Chirurgia traumatologica per fratture, lussazioni, lesioni tendinee o legamentose
QUANDO RIVOLGERSI AL POLIAMBULATORIO VETERINARIO ARGENTINA
Il consulto ad uno specialista ortopedico è consigliato per tutti i pazienti che manifestino lesioni, fratture e traumatismi di ossa, articolazioni e muscoli della più svariata origine (congenita, degenerativa, traumatica e infiammatoria), evidenziate spesso dai seguenti sintomi:
- Zoppie di varia natura
- Difficoltà a deambulare
SIAMO AL TUO FIANCO QUANDO
Al Poliambulatorio Veterinario Argentina la nostra equipe di professionisti dedicati all’ortopedia è a disposizione per la diagnosi ed il trattamento necessario di molteplici casistiche, anche attraverso interventi di chirurgia ortopedico o traumatologica, quali ad esempio:
- TPLO
- DPO
- TWO
- FHO
- TTA
- Riallineamenti
- Applicazioni di placche
- Fissazione esterna lineare, circolare, ibrida
- Chirurgia articolare
ROTTURA DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE: TPLO E TTA
La rottura del legamento crociato anteriore è la causa più comune di zoppia dell’arto posteriore nel cane. Ne sono affetti principalmente cani di taglia da media a gigante, ma si può riscontrare anche in soggetti di taglia piccola. Può essere dovuta a un trauma acuto in cani non predisposti o, più frequentemente, conseguente a una degenerazione cronica in animali predisposti. La rottura, totale o parziale, del legamento determina una instabilità in senso cranio-caudale e rotazionale del ginocchio, una conseguente risposta infiammatoria dell’articolazione e, sul medio e lungo periodo, l’instaurarsi di fenomeni degenerativi a carico dell’articolazione del ginocchio (artrosi).
Clinicamente i soggetti colpiti presentano una zoppia da moderata a intensa fino alla sottrazione totale dell’arto all’appoggio, dolore alla flessione e estensione del ginocchio, gonfiore dell’articolazione interessata. Attraverso un esame radiografico, RX o TC, è possibile valutare i segni indiretti dell’instabilità articolare (artrosi) e il segno del grasso del ginocchio. In alcuni casi di rottura traumatica, soprattutto nei giovani, è possibile vedere il distacco dell’inserzione ossea del legamento.
La terapia è perlopiù chirurgica, sebbene alcuni soggetti selezionati possano beneficiare della terapia medica, e consiste nel ripristino di una corretta biomeccanica del ginocchio che impedisca lo scivolamento in avanti della tibia durante il carico.
A oggi interventi di osteotomia correttiva quali TPLO (Tibial Plateau Leveling Osteotomy) e TTA (Tibial Tuberosity advancement) sono considerati il gold standard nel trattamento di questa affezione e consentono un adeguato ripristino della funzionalità dell’arto anche in cani da lavoro o sportivi.
TRAUMATOLOGIA
L’ortopedia traumatologica si occupa di affrontare i danni all’apparato muscolo scheletrico conseguenti a traumi di vario tipo.
Nei nostri animali le cause più frequenti di trauma sono gli investimenti automobilistici e le cadute dall’alto, ma anche aggressioni da parte di altri animali, colpi da armi da fuoco o da taglio e percosse possono provocare fratture o rotture di muscoli e tendini.
Ogni paziente traumatizzato ha una sua storia e necessita di un approccio interdisciplinare che prenda in considerazione la tipologia e la gravità del danno subito, l’età e le condizioni cliniche del paziente, le sue abitudini di vita.
I progressi nel campo dell’ortopedia veterinaria ci consentono ormai di scegliere tra diverse possibilità per la stabilizzazione delle fratture e, oltre alle convenzionali placche DCP (Dynamic Compression Plate) e i fissatori esterni lineari, sono ormai a disposizione del chirurgo veterinario placche ad angolo bloccato, chiodi bloccati, fissatori circolari (Ilizarov) e ibridi.
La scelta della giusta tecnica chirurgica oltre che adeguate cure pre e post operatorie sono condizioni essenziali per il successo terapeutico. La possibilità di ricoverare e di monitorare il paziente con attenzione e costanza, inoltre, consente di affrontare molte delle complicanze che si accompagnano al trauma.
DISPLASIA DEL GOMITO
La displasia del gomito è una sindrome che colpisce i cani in accrescimento causata da una o più delle seguenti patologie: frammentazione del processo coronoideo (FCP), osteocondrite dissecante (OCD), mancata unione del processo anconeo (UAP), incongruità articolare, e ha come estrema conseguenza l’insorgenza di artrosi.
Si riscontra prevalentemente in cani di taglia media e grande ed è una frequente causa di zoppia dell’arto anteriore. Nelle razze predisposte una visita ortopedica e un’indagine radiografica in sedazione tra i 4 e i 6 mesi di età consente in molti casi di individuare i segni precoci della malattia.
Nei casi dubbi può essere d’ausilio approfondire con una diagnostica avanzata (TC).
La terapia medica è riservata a casi selezionati con grado di displasia basso, mentre nella maggior parte dei casi un approccio chirurgico precoce è quello che consente i migliori risultati.
La prognosi è eccellente nei casi trattati precocemente, prima dell’insorgenza dei fenomeni artrosici, può essere da eccellente a buona nei soggetti in accrescimento che presentano fenomeni artrosici iniziali lievi, ed è riservata negli adulti e nei giovani con fenomeni artrosici evidenti.
DISPLASIA DELL’ANCA
La displasia dell’anca è una frequente affezione del cane in accrescimento che colpisce principalmente cani di taglia grande e gigante, ma che può essere anche riscontrata in soggetti di taglia media e piccola e in gatti di determinate razze.
L’eziologia è multifattoriale e sembra comprendere fattori genetici e ambientali. I soggetti colpiti presentano instabilità dell’articolazione coxo-femorale col conseguente instaurarsi di fenomeni infiammatori e degenerativi.
I cani con malattia conclamata presentano algia alla manipolazione dell’articolazione, riduzione dell’ampiezza del movimento (ROM) dell’anca, ipotrofia muscolare del treno posteriore, riluttanza a salire le scale, saltare o salire in macchina. Caratteristica è l’andatura nella corsa detta a “salto di coniglio”.In alcuni casi è possibile percepire la sublussazione del femore durante l’andatura a passo.
Una volta iniziati i fenomeni artrosici la malattia diventa cronica e progressiva.
Il riconoscimento precoce delle condizioni predisponenti, quali la lassità articolare, consente di adottare le contromisure terapeutiche necessarie a prevenire l’insorgere della patologia degenerativa articolare.
In alcune razze predisposte una visita clinica e radiografica con l’animale in anestesia generale, a 4 e 6-8 mesi di età, può consentire di individuare cani potenzialmente soggetti alla malattia che possono trarre giovamento da interventi di chirurgia preventiva se trattati tempestivamente: Sinfisiodesi pubica, TPO (Triplice Osteotomia Pubica), DPO (Duplice Osteotomia Pubica), unici in grado di prevenire i fenomeni degenerativi.
Una volta raggiunto l’accrescimento scheletrico difficilmente è possibile intervenire con interventi di chirurgia preventiva, e l’unica terapia curativa possibile è la sostituzione dell’articolazione malata tramite protesi totale di anca o artroplastica escissionale della testa del femore.
La terapia medica conservativa è palliativa e consiste nel tentativo di controllare il dolore articolare, promuovere la mobilità dell’articolazione e mantenere la tonicità muscolare.